Fai finta che sia il Prof. Roberto Assagioli che ti sta parlando…
ed è un “fai finta” relativo perchè tutto quello che troverai scritto è tratto dagli Archivi Assagioli di Firenze (Grazie!) ed è parte della vasta documentazione dei suoi studi, delle sue conferenze, dei suoi appunti. Insomma, un vero tesoro per gli appassionati!
Questo articolo vuole fornire una base preparatoria per i successivi articoli dove ti verranno descritte le varie tecniche ideate da Assagioli (anche queste tratte dai suoi scritti)
Le eventuali modifiche apportate sono sempre e solo di natura stilistica, mai concettuale.
“L’immaginazione è una funzione che in sé stessa è in qualche misura sintetica, dato che essa può operare ugualmente a diversi livelli contemporaneamente: quello della sensazione, del sentimento, del pensiero e dell’intuizione. E’ una combinazione delle quattro funzioni in varie proporzioni.
Essa include infatti tutti i diversi tipi di immaginazione, quali la visualizzazione, l’evocazione di immagini visive, l’immaginazione auditiva, tattile, cinestesica e così via.

L’immaginazione nel preciso senso di funzione evocatrice e creatrice di immagini, è una delle funzioni della psiche umana più importanti e più spontaneamente attiva, in entrambi i suoi aspetti e livelli: consci e inconsci.
Perciò essa è una delle funzioni che deve essere dominata quando è eccessiva o dispersa; essere allenata quando è debole; e sempre utilizzata, data la sua grande potenza.
Questo spiega perché nella terapia psicosintetica noi ci interessiamo in modo particolare alle regolazione dello sviluppo e dell’utilizzazione dell’immaginazione, dato che la pratica della tecnica dell’immaginazione è uno dei mezzi migliori per giungere alla sintesi delle diverse funzioni.
In pratica ciò che avviene in realtà è un gioco fra la volontà e l’immaginazione.
Questo ricorda la paradossale affermazione del Coué:

“ogni volta che volontà e immaginazione vengono in conflitto, vince l’immaginazione”
(Émile Coué 1857-1926, psicologo e farmacista francese)
Questo è stato un modo empirico e paradossale di esprimere una grande e importante legge della vita psicologica, descritta e spiegata in termini scientifici da Charles Baudouin, nel suo pregevole libro Suggestion et Autosuggestion.
Il fatto e la legge fondamentale in questo campo sono stati formulati nel modo seguente:
“Ogni immagine ha in sé una spinta motrice”
e
“atti ad essa corrispondenti”
Non è necessario portare degli esempi dell’immenso potere delle immagini, giacché diversi psicologi ne hanno trattato. Probabilmente il primo a farlo in modo sistematico è stato Théodule Ribot nei suoi classici saggi sull’immaginazione.
Non solo gli psicologi scientifici, ma anche gli agenti pubblicitari sono ben consapevoli del potere motore dell’immaginazione, e di quella che più vagamente chiamiamo “suggestione”, che essi utilizzano abbondantemente, potremmo anche dire super-abbondantemente, e con molta abilità. Sembra ora giunto il tempo in cui questa legge venga utilizzata per fini più alti e costruttivi, e l’uso più pieno dovrebbe essere fatto per il fine della psicosintesi.
La grande importanza e il valore dominante della visualizzazione consistono nel fatto che essa costituisce il necessario allenamento preliminare per molte importanti tecniche.
La visualizzazione aiuta grandemente nell’allenamento alla concentrazione nei suoi primi stadi, e ne costituisce una delle tecniche più appropriate. Inoltre la visualizzazione aiuta, o meglio implica e richiede l’uso della volontà.
Un altro scopo della visualizzazione è quello di offrire un punto di inizio e un incentivo per l’immaginazione creativa; infine, essa rende possibile l’uso pratico della visualizzazione simbolica, di cui ci occuperemo trattando specificamente dell’uso dei simboli.
La legge fondamentale è che ogni immagine ha una tendenza motrice, inoltre ogni movimento, per poter essere effettuato, richiede necessariamente la previa esistenza di un’immagine del movimento stesso che deve essere eseguito. Questo è stato dimostrato da certe forme di afasia – o piuttosto da una specifica forma di afasia, la cui causa risiede nella perdita della capacità di evocare l’immagine delle parole che devono essere pronunciate. In breve, la visualizzazione è necessaria per l’azione.
Per essere più chiari, consideriamo la differenza fra immaginazione riproduttiva e immaginazione creativa, Vi è una fondamentale distinzione tra la visualizzazione cosciente di un’immagine consapevolmente scelta, e la funzione immaginativa che è spontanea e creativa, che opera principalmente nei livelli inconsci e che offre alla coscienza il prodotto e il risultato della sua attività.
Nel primo caso, possiamo consapevolmente e deliberatamente evocare un’immagine o un gruppo di immagini di ciò che abbiamo già visto, e questa è – strettamente parlando – immaginazione riproduttiva. Possiamo anche evocare coscientemente un’immagine di qualcosa che non abbiamo mai visto. Ad esempio, possiamo costruire un’immagine che può includere elementi già visti, ma combinati in modo nuovo, ciò che costituisce una creazione di un certo tipo.
Ma in questo genere di immaginazione evocativa vi è una creazione cosciente di un’immagine statica, per cui si tratta di una creazione di tipo del tutto diverso dalla funzione creativa spontanea.

La reale differenza è che l’immaginazione evocativa implica un processo cosciente e deliberatamente attuato, mentre l’altra è una funzione spontanea dell’immaginazione creativa, seppure all’inizio possa essere evocazione cosciente di un simbolo. Può essere interessante aggiungere a questo punto che – per quanto strano in un certo senso – è molto più facile evocare persino una complessa immagine di qualcosa che abbiamo già visto più volte (ad esempio la facciata di una cattedrale, con i suoi complicati particolari) che non creare un’immagine nuova, per quanto semplice.
Ci occuperemo quindi della tecnica specifica per l’evocazione, l’allenamento e l’utilizzazione dell’immaginazione, e cioè la tecnica della visualizzazione, la tecnica dell’evocazione auditiva e la tecnica per l’evocazione immaginativa di altre sensazioni quali quelle cinestesiche, tattili, gustative e olfattive.