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La Copaifera è un grande albero maestoso che vegeta nelle foreste pluviali sudamericane. Può raggiungere i 40 metri d’altezza ed ha un tronco molto possente, foglie rossicce e piccoli fiori bianchi. Dalla corteccia della pianta esce una spessa oleoresina, detta appunto Copaiba, molto pregiata, con colore variabile dal dorato fino al marrone a seconda del contenuto in olio essenziale.

L’olio essenziale viene estratto per distillazione in corrente di vapore dell’oleoresina e si presenta come un liquido color giallo chiaro dal tenue profumo legnoso, dolce, leggermente balsamico e vagamente pungente
La sua resina (la Copaiba) rappresenta da secoli l’antico rimedio della foresta, il potente medicamento naturale adoperato dalle popolazioni indigene dell’Amazzonia. Ancor oggi i “curanderos” sudamericani se ne avvalgono per trattare praticamente ogni problema cutaneo.
L’estrazione dell’olio o della resina viene praticata in modo rudimentale, creando un buco nel tronco, generalmente negli alberi più vecchi.
Alberi ad alto rendimento producono in genere da 20 a 24 litri di oleoresina e la raccolta può essere effettuata 2 o 3 volte l’anno.
Sin dai tempi antichi viene impiegato nei rituali amorosi per il suo potere afrodisiaco. La miscela tra il suo profumo leggermente vanigliato e gli aromi della resina crea una miscela profonda ed accattivante
Protegge chi vive situazioni di stress e di scoraggiamento, combatte ansia, tensione, stanchezza.
Offre protezione, cura le ferite dell’anima, consola il pianto.
E’ un antisettico ed elimina i ristagni energetici ed i vampiri psichici. Per questo è molto utile agli operatori della salute che tendono ad assorbire le energie altrui (L.Fortuna).
Contiene Beta-cariofillene (BCF) che, in natura, si trova anche in altre piante come il luppolo, pepe nero, rosmarino, cannabis.
Ha un’azione simil-cannabinoide interagendo con un particolare recettore del nostro sistema endocannabinoide umano.
I principali punti di ancoraggio per i cannabinoidi sono i recettori CB1 e CB2.
I cannabinoidi come il THC attivano entrambi questi recettori ed il risultato è l’effetto psicoattivo.
Il BCF invece si lega solo al recettore CB2 e pertanto non provoca alcun effetto psicoattivo, ma mantiene le proprietà sedative e calmanti.
FAMIGLIA BOTANICA | Fabaceae |
ORIGINE | Brasile |
ESTRAZIONE | Distillazione in corrente di vapore |
PARTI UTILIZZATE | Balsamo grezzo |
PROFUMO | dolce, balsamico, resinoso, morbido |
INTENSITA’ | 3 |
NOTA | Cuore (Media) |
AZIONE | app.cardiovascolare, sistema nervoso, equilibrio emotivo,pelle. Protettivo, adattogeno |
PROF.CHIMICO PRINCIPALE | Sesquiterpeni (BCF 85%) |
RESA IN ESSENZA | 20-24 lt ad albero ad alta resa |
APPLICAZIONE | aromatico – topico – interno |
COMBINAZIONI OTTIMALI | ginepro |
AVVERTENZE | non usare in gravidanza |
PROPRIETA’ PRINCIPALI
USI PRINCIPALI:
ANSIA: 3-5 nel diffusore ambientale
ECZEMA: 1-2 gocce diluite in olio vettore sulla zona
ARTRITE: 2 gocce diluite e massaggiare delicatamente sulle articolazioni
SOSTEGNO SISTEMA IMMUNITARIO: 1 goccia con 1 cucchiaino di miele al gg
MODALITA’ DI UTILIZZO
Infiammazioni, dolori muscolari ed articolare, problemi neurologici, edemi, pleurite, flatulenza, dolore alle ossa, arrossamenti, desquamazione, psoriasi, lacerazioni, acne, pelle impura, rughe
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