La parola Radionica deriva dal latino radius (raggio) e dal greco ion (che va, participio presente di eimi = vado) quindi, in sostanza “raggio di energia che va o che viene inviato“.
Con il termine “Radionica” si definisce una scienza certamente di “confine” (non perchè abbia meno valore ma perchè, volutamente, messa da parte dalla scienza ufficiale classica, che in certi ambiti troppe domande non se le è mai fatte…). Qualunque storcerebbe il naso a sentir parlare di scienza, eppure… quella è! che piaccia o no…
Il razionale che guida la radionica è il concetto che tutte le forme di vita esistenti possiedono un campo elettromagnetico, un “campo di forza” collegato a sua volta al campo elettromagnetico della Terra.
La natura di questi campi è immateriale, a milioni possono occupare lo stesso spazio senza mai saturarlo. Immateriali ed infiniti, come i punti di una linea…
George de la Warr (1904-1969) la definiva “La scienza che studia l’azione della mente sulla materia e l’unione di tutte le cose”. Una descrizione pressoché… perfetta!
L’antica medicina ermetica riteneva che le malattie fisiche derivassero principalmente da disarmonie psicologiche e spirituali; le civiltà del passato ipotizzavano che una gran parte delle malattie avesse origine nella natura invisibile dell’uomo.
Il principio dell’esistenza di una forza vitale universale, che attiva ogni forma di vita, era diffuso anche in tutte le culture orientali (vedi, ad esempio, il “chi” per i cinesi o il “prana” per gli indiani).
Anche Paracelso arrivò a comprendere con chiarezza i principi della scienza che oggi chiamiamo “radionica”. Questo medico così geniale, che noi piace proprio tanto, dedicò tutta la su vita allo studio della forza vitale che circonda l’uomo, ed ebbe a dire:
“Il medico dovrà parlare all’invisibile.
Il visibile dovrebbe appartenere alla sua conoscenza e dovrebbe riconoscere la malattia,
come noi riconosciamo i sintomi.
Ma questo non lo trasforma in un medico;
egli diventa medico solo quando conosce l’innominabile, l’invisibile e l’immateriale.“
Oggi la fisica quantistica, scoprendo il mondo delle particelle subatomiche, ha messo in discussione la fisica classica, rivelando che materia, spirito, emozioni, pensieri non sono altro che energia a diversi livelli di manifestazione.
Oggi la scienza ha capito che l’Energia dell’Universo non è statica, ma tutto è in continua trasformazione, così come, da millenni, dicono le religioni orientali.
Tutto è soggetto a nascita, sviluppo, decadimento, morte e spesso in maniera cosi rapida da darci un’illusione di permanenza che non c’è… ma soprattutto, i nostri cinque sensi, che sono le nostre porte verso l’esterno, non ci permettono di vedere le cose come sono realmente e ci fanno vivere nell’illusione sensoriale della separazione tra tutte le cose. O meglio, essendo noi costituiti sia di materia che di spirito, i nostri sensi hanno una doppia via di interpretazione, una più materiale, legata ai fenomeni tangibili, visibili ed una più “sottile”, che percepisce, che “sente”…
Queste vie in realtà non sono distinte ma sono intersecate tra loro, fuse e si spalleggiano a vicenda, una non potrebbe essere completa senza l’altra..
Per dirla come Giorgio Picchi (grande esperto di energie sottili, di radioestesia e di radionica, nonchè bravissimo erborista):
“Tutto è nel Tutto ed interagisce con il Tutto”
che è un altro modo per dire “Omnia ad Uno et in unum omnia” (Tutto è nell’Uno e l’Uno è in Tutto”) come ci insegnò Ermete Trismegisto.
Per capire a fondo la Radionica occorre quindi prima capire che tutto è Energia..
la Radionica può aiutarci a riportare l’unità nella nostra vita, aiutandoci a comprendere che siamo tutt’uno con l’Energia Universale, recuperando in questo modo la perduta Armonia.
Per conoscere bene la Radionica occorre conoscere la sua Storia, clicca qui e buon divertimento, è una storia appassionante!
I campi d’azione della Radionica sono molteplici. Probabilmente non esiste ambito su cui non si possa intervenire con successo con questa tecnica preziosa, per la salute ed il futuro dell’umanità e del nostro Pianeta.
Scopo dei trattamenti con la Radionica è quello di ridare Armonia all’organismo e favorire i processi di autoguarigione.
Giorgio Picchi ci da una descrizione molto efficace ai fini della comprensione:
“La Radionica è una branca della Radiestesia
e si può affermare che questi due aspetti della stessa disciplina energetica siano tra loro complementari:
– la Radiestesia rappresenta l’aspetto femminile e ricettivo
– la Radionica è l’aspetto maschile e attivo“
Radioestesia e Radionica vanno quindi a braccetto, entrambe si fondano sul presupposto che l’uomo è in grado percepire, recepire, conoscere e comprendere messaggi che, razionalmente, non capirebbe.
Entrambe sono il legame tra l’uomo e l’Universo, rappresentano degli stati di Risonanza.
La Radionica utilizza dei circuiti su carta (o altri materiali) sui quali vengono disegnati dei grafici “emettitori” di onde di forma e permette di inviare a distanza (a persone, animali, vegetali, luoghi, oggetti o altro) energie di diverso tipo, che servono per ristabilire un buon equilibrio ed una buona armonia energetica.

In Radionica, come in tutte le azioni a distanza, con l’aiuto di un testimone si evoca il campo del soggetto sul quale si vuole intervenire.
Se si disegna il circuito su carta è bene utilizzare una matita a grafite ed evitare di plastificare il foglio, è poi necessario preparare il tutto con la giusta intenzione ed il giusto intento.
Chiariamo un punto fondamentale: tanto la Radioestesia quanto la La Radionica non devono MAI essere utilizzate a danno di qualcuno (chiunque esso sia).
In particolare la Radionica è uno strumento di armonizzazione energetica e quindi non può che essere utilizzata a tal scopo.
Il circuito radionico, una volta preparato, deve essere inserito nella rete di scorrimento delle energie terrestri, lo scorrimento più evidente è quello legato all’energia dell’asse magnetico Nord-Sud (ecco perché per molti circuiti è richiesto il posizionamento verso Nord).
Altrettanto fondamentale è l’energia dell’operatore, dal quale parte l’Intenzione. E’ fondamentale che l’operatore abbia un equilibrio psico-emozionale e spirituale ottimale, che sia cioè “centrato”.
Se non è così, meglio lasciar perdere. Così come è altrettanto importante che la persona ricevente partecipi e sia disponibile, aperta a ricevere le energie guaritrici (non dimentichiamo che ci sono molte persone che, per i più svariati motivi e spesso inconsapevolmente, preferiscono rimanere nella condizione di malattia).
Tutti i fenomeni relativi alla Radionica, come anche la guarigione (chiamiamola “guarigione spirituale” che comunque ha effetto anche sulla materia e quindi sul fisico), avvengono al di fuori dello spazio/tempo, ecco perché la distanza che separa terapeuta e paziente è irrilevante.
Per capire questo concetto ci viene in aiuto il “Principio di non-località” meglio conosciuto come Entanglement.

Per utilizzare la Radionica come pratica diagnostica o terapeutica occorre avere, oltre al già citato equilibrio, una mente aperta, una buona conoscenza di anatomia e fisiologia ed una certa abilità nel porre domande chiare e specifiche.
Tutte queste condizioni si possono certamente acquisire con lo studio e l’esperienza.
(nella foto, la Croce Cosmica, un circuito radionico di protezione molto potente)
Dì la verità… ti abbiamo fatto venire voglia di conoscere meglio ed imparare ad usare la Radionica vero??